Realizzazione nuovo sito web per Martini Ascensori, San Giovanni Lupatoto (Verona)
Martini Carlo Ascensori è un'azienda artigiana specializzata dal 1980 nella progettazione, realizzazione e manutenzione di ascensori a Verona. Il cliente...
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Partiamo con il presupposto che tu sappia quanto è importante una presenza online. Proprio per questo hai fatto sviluppare un sito web funzionale e performante, che abbia un tempo di caricamento brevissimo. Hai integrato moltissimi strumenti, quali newsletter e CRM con automazioni, area riservata, generatore di preventivi automatici, e-commerce, per gestirlo e sfruttarlo al massimo. Ma non è finita qui: con un’ottima SEO, delle eccezionali campagne social e Google ADS sei riuscito a moltiplicare gli accessi.
Però non vedi risultati concreti, gli accessi non si convertono in preventivi o acquisti ed i ricavi non aumentano. Ecco che ti sorge spontanea la domanda: “ho buttato via un sacco di soldi e investito gran parte del mio tempo e delle mie energie per niente? Quello che ho fatto dovrà pur servire a qualcosa”
In realtà quello che hai fatto è molto utile e non è da buttare. Ma in fase di costruzione del sito web, che è a tutti gli effetti la tua vetrina sul mondo, hai sottovalutato un aspetto fondamentale: l’esperienza dell’utente. L’hai trascurata e i numerosi accessi si sono trasformati in altrettanti abbandoni.
Ma come si migliora l’esperienza dell’utente? Cosa bisogna fare per attirare la sua attenzione e guidarlo dove desideriamo?
Ecco che ci viene in soccorso lo User Experience Design, ovvero la progettazione dell’esperienza dell’utente all’interno di un sito web.
Andiamo ad analizzare l’espressione User Experience Design.
La prima parola è User, ovvero l’utente.
Chi è l’utente?
Colui che fa uso di uno strumento, di un prodotto o di un servizio. L’utente dev’essere al centro di tutto il processo di realizzazione e di sviluppo del nostro progetto.
Ma quale utente, un utente qualsiasi?
Certo che no, va stabilito l’identikit dell’utente finale se è lui la figura su cui costruiamo tutto. Non possiamo limitarci a dire che il nostro prodotto o servizio è per tutti, altrimenti sarebbe come escludere a priori la presenza di un target ben preciso e quindi la strategia andrebbe a… ehm, in fumo.
La seconda parola è Experience, ovvero l’esperienza.
L’esperienza per definizione è la conoscenza personalmente acquisita attraverso l’uso e la pratica di un determinato ambito della realtà. O meglio, il viaggio stesso che ci porta a determinate acquisizioni.
Anche per l’utente, l’esperienza è un viaggio, una navigazione che lo deve guidare verso nuove conoscenze, verso nuove scoperte: il nostro prodotto o servizio, che è proprio quello che gli serviva, che gli piaceva, di cui aveva bisogno.
L’esperienza dell’utente dev’essere quindi lineare, intuitiva, deve svelare i suoi gusti, i suoi bisogni.
Design è la terza parola.
Rappresenta il processo di progettazione dell’esperienza dell’utente.
Molti erroneamente confondono il design con l’arte, la bellezza, l’estetica. Nulla di più sbagliato.
Design è facilità d’uso, funzionalità, semplicità di interazione.
Come diceva Steve Jobs: “Design is not what it looks like and feels like. Design is how it works”. Ovvero “Il design non è ciò che appare o che sembra. Il design è il come funziona”.
Facciamo un esempio noto a tutti.
Parlando di siti web, prendiamo Amazon.
Prova a chiedere un giudizio estetico sul sito a un grafico o un web designer, ti dirà sicuramente che non è bello, per usare un eufemismo! Eppure vende tantissimo. Lasciando perdere tutti gli aspetti legati al marketing e agli aspetti commerciali, bisogna ammettere che ha una User Experience davvero eccezionale: ti guida passo passo e ti fa trovare tutto quello di cui hai bisogno, in quel momento.
Dopo aver analizzato parola per parola ci accorgiamo che con User Experience Design non ci riferiamo ad arte, bellezza o estetica. L’arte è la capacità espressiva del talento di qualcuno. Il processo mentale che sta alla base della realizzazione di un’opera artistica è soggettivo e potrebbe essere completamente distaccato dal pensiero dell’utente tipo. Anche la bellezza e l’estetica contano poco, basti pensare all’esempio di Amazon, un sito piuttosto brutto, ma che dà risultati enormi. Certo, per costruire un’esperienza di primo livello nel web è necessario seguire alcune regole grafiche, ma che non hanno nulla a che vedere con l’estetica. Se User Experience Design non è né arte, né bellezza, né estetica, che cos’è?
È la costruzione dell’esperienza di navigazione dell’utente, il processo con cui si tende ad aumentare la soddisfazione del potenziale cliente e a fidelizzarlo, migliorando l’interattività, la facilità di fruizione e l’intuitività del sito stesso. Ma come dev’essere strutturato questo processo?
Prima di tutto bisogna partire dallo studio dell’utente tipo, del target, poi creare un “prodotto” che risponda alla reale esigenza degli utenti. In questo lavoro è necessario abbinare competenze di analisi, a conoscenze cognitive, la capacità di problem solving.
È il momento di vedere se hai capito bene cosa significa User Experience Design.
Facciamo un piccolo giochino, quale delle due immagini, rappresenta una migliore esperienza dell’utente? A o B? Prima di avere la risposta definitiva, vogliamo illustrarti il processo che sta dietro a tutto ciò che ti abbiamo descritto. Intanto buttati su una delle due alternative.
Veniamo alle fasi del processo di User Experience Design che sviluppiamo all’interno di Internetimage.it.
Le buyer personas sono i nostri utenti tipo, o meglio il concetto di buyer persona è la rappresentazione del cliente ideale di un’azienda, un interlocutore immaginario che possieda le caratteristiche del nostro target. Definire la nostra buyer persona è fondamentale per sviluppare un progetto di comunicazione e nel dettaglio, per poter sviluppare la giusta esperienza di navigazione all’interno di un sito.
Dopo aver individuato il nostro cliente ideale, passiamo alla creazione del wireframe, ovvero di una rappresentazione visuale schematica del sito, che sia navigabile. Questo processo ha lo scopo di costruire la struttura, individuando la disposizione degli elementi nelle varie pagine e il collegamento tra una pagina e l’altra. Questa struttura dovrà essere elaborata in base alla nostra buyer persona. In pratica costruiamo la scocca del sito web sulla quale verrà “montata” la grafica, completata poi dai contenuti.
Qui sotto un esempio di pagina all’interno di un wireframe che raccoglie tutte le pagine del sito.
Una volta elaborato il wireframe, vestiamo graficamente i vari elementi del sito, creando così un vero e proprio prototipo già navigabile, per avere un’idea abbastanza chiara di come sarà il sito web una volta terminato. Ovviamente dobbiamo sempre concentrarci sulla buyer persona con cui è partito il nostro progetto.
Ecco la pagina dell’esempio precedente, arricchita con contenuti fittizi, nella quale si vede già quale sarà l’impronta grafica generale del sito.
Il copy, ovvero il contenuto testuale, si fonde con la grafica, andando a completare la parte visibile di un sito web. Quando parliamo di web non è comunque necessario essere scrittori, poeti o letterati: i pensieri devono essere espressi in modo semplice e chiaro (rispettando le regole della lingua italiana), anche questo è parte della User Experience Design. C’è una sottocategoria del copy che nella UX Design riveste un ruolo fondamentale, parliamo di microcopy o meglio di UX Writing. Fanno parte di questa sottocategoria tutte le porzioni di testo utili all’utente per facilitare la navigazione. Il microcopy è l’assistente del nostro potenziale cliente, che lo guida all’interno del sito web. Un esempio di microcopy è la CTA o Call To Action. Dopo essere stato guidato alla scoperta del prodotto/servizio, l’utente ha bisogno di essere condotto all’azione: dobbiamo dirgli cosa deve fare.
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Queste sono Call To Action, piccole espressioni che fanno la differenza. Potevamo usare esempi migliori, ma li abbiamo sparsi (non a caso) nel nostro sito, navigate le pagine delle sezioni Servizi e Soluzioni, così per curiosità.
Allora era la A o la B?
Ora che hai capito il processo dietro la UX Design, sei ancora convinto della tua risposta al giochino di prima? Ormai è il momento di dare la risposta giusta, si tratta della A.
Perché in questo contesto, so cosa devo fare e so che devo cliccare il pulsante invia.
Mentre questa era l’opzione B
Qui non si capisce cosa debba fare e gli elementi sono distribuiti un po’ a caso.
Quando sviluppiamo siti web, non proponiamo mai soluzioni come nell’opzione B, ma lavoriamo sodo per fornire all’utente la migliore esperienza web possibile con la User Experience Design.
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