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User Intent: le tipologie degli intenti di ricerca (parte 2/3)

Oggi capiremo quali contenuti realizzare per posizionarsi sui motori di ricerca con le keyword informazionali e transazionali.

Benvenuti alla seconda puntata del nostro webinar settimanale dedicato allo User Intent! Nello scorso Evolve abbiamo visto come cambiano i risultati su Google in base agli intenti di ricerca del singolo utente (ecco il primo video sullo user intent: User Intent: Google capisce l’intento di ricerca (parte 1), oggi vedremo le tipologie di risultati che otteniamo a seconda di come la nostra ricerca viene formulata.

Google individua 4 tipologie diverse di parole chiave a seconda delle intenzioni degli utenti:

  1. Le know query o ricerche informazionali che facciamo quando siamo alla ricerca di informazioni su un determinato argomento.
  2. Le do query o ricerche transazionali che mettiamo in atto quando siamo pronti a compiere un’azione
  3. Le web site query o ricerche navigazionali che facciamo quando stiamo cercando un sito specifico da visitare
  4. Le visit in person query o ricerche locali che mettiamo in pratica quando stiamo cercando un luogo fisico da visitare
  5. Query o ricerche commerciali che racchiudono un bisogno di acquisto

Analizziamo ora, più nello specifico, questi intenti di ricerca per capire cosa cercano gli utenti, che tipi di risultati Google ci fornisce e quindi, soprattutto, che tipo di contenuti dovremmo realizzare sul nostro sito per indicizzarsi ai primi posti.

Le ricerche informazionali: trovare la risposta ad una domanda

Questo tipo di ricerche viene effettuato dagli utenti che stanno cercando informazioni su un determinato argomento.
Un esempio può essere il nome di un personaggio pubblico, la ricetta di una torta ma può essere una ricerca legata anche a categorie di prodotti. In quest’ultimo caso, però, l’utente si trova nelle prime fasi del processo decisionale di acquisto e quindi difficilmente convertirà alla prima visita.

Perché dovremmo investire tempo e risorse per realizzare dei contenuti informazionali?

Le risposte sono due:

  • creare dei contenuti di qualità su un argomento coerente con quello che offriamo aumenta l’autorevolezza del sito e quindi la capacità di indicizzazione anche per keywords con altri intenti
  • nulla ci vieta di portare acqua al nostro mulino

Facciamo un esempio pratico: immaginiamo di essere un’azienda che produce pavimenti in pietra e che un nostro potenziale cliente, che deve ristrutturare casa, sia ancora incerto sul materiale da utilizzare. Possiamo, in questo caso, creare un articolo dove spieghiamo i vantaggi di un pavimento in pietra. Questo è esattamente quello che abbiamo fatto per il nostro cliente “Case senza Tempo” che si posiziona ora al primo posto su google.it per la keyword “pavimenti in pietra o in legno?”.

Per posizionarsi su Google con keyword informazionali possiamo creare degli articoli comparativi, degli articoli con dei consigli o una sezione con le domande frequenti.

Questo genere di pagine deve avere: contenuti testuali ricchi, di qualità, originali e possibilmente altri tipi di contenuti come tabelle tecniche, infografiche, caroselli, video ed allegati. In questo, internetimage, può affiancarti nella scelta degli argomenti più cercati, nella realizzazione degli articoli e nella loro ottimizzazione SEO.

Le ricerche transazionali: pronti ad effettuare un’azione

Le do query, come dice la parola stessa, sono quelle ricerche che effettuiamo quando siamo pronti a compiere un’azione: scaricare un’app o un documento, acquistare un prodotto, prenotare una vacanza o interagire con un sito.

Nel caso di prodotti e servizi ci troviamo quindi in una fase avanzata del processo decisionale ed è quindi importante intercettare l’utente, pronto all’acquisto.

Vi ricordate l’ultimo esempio che abbiamo fatto nello scorso Evolve sullo User intent?
Ci domandavamo la differenza tra la keyword “valore bitcoin” e “comprare bitcoin”. La prima ha un tipico intento informazionale: l’utente vuole sapere l’attuale valore che hanno oggi sul mercato i bitcoin. La seconda, invece, ha un intento transazionale, cioè una persona vuole comprare i bitcoin e sta cercando dei siti o delle app su cui farlo. Si tratta quindi di ricerche che hanno spesso la parola prezzo, negozio, venditore, fornitore, online, oltre al prodotto o marchio in questione.

In questi casi l’utente è pronto ad effettuare l’acquisto e se siamo rivenditori di specifici marchi è importante posizionarsi prima degli altri rivenditori, in modo da intercettare le richieste. Questo è esattamente quello che abbiamo fatto per il nostro cliente Foredil che si posiziona su Google per la keyword “rivenditori Durso” subito dopo il produttore e prima di tutti gli altri rivenditori. Per questa parola chiave, solitamente, si indicizzano ai primi posti gli e-commerce o i siti con schede prodotto dettagliate e con form per richiedere preventivi o prove gratuite.

Esempio di User Intent: foredil

In caso di aziende fornitrici di centinaia se non migliaia di referenze, Internetimage può affiancarvi nell’individuazione dei prodotti più cercati sui motori, con l’utilizzo di esempi pratici da cui prendere spunto.

Con questo, anche per oggi, è tutto! Se vi è stato utile capire quali contenuti realizzare per posizionarsi su Google con le keyword informazionali o transazionali vi diamo appuntamento all’Evolve della prossima settimana dove affronteremo gli altri intenti di ricerca!

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