AI Act: la nuova normativa europea sull’Intelligenza Artificiale
Cos'è l'AI Act? L'AI Act è la prima normativa europea che regola l'uso dell’Intelligenza Artificiale in Europa. Introdotta con l'obiettivo...
Nei video precedenti abbiamo visto come fare SEO e marketing su YouTube, grazie ai consigli di Chiara Clemente, ex YouTube e Country Manager di Semrush. Oggi, in questo terzo appuntamento, andremo sul pratico, parlando nello specifico di strumentazione e soprattutto di metriche.
Abbiamo chiesto alla nostra intervistata se ha senso investire migliaia di euro per acquistare la strumentazione adatta a fare dei buoni video. La risposta è stata molto categorica: nessun investimento per i primi cinque mesi di riprese.
Dopo il primo periodo, in cui ci si è allenati a parlare, il primo acquisto è senza dubbio il microfono! L’audio è l’elemento principale di ogni video, infatti il consiglio è quello di registrare in un ambiente silenzioso, senza eco e con un microfono di qualità.
Indice dei contenuti
Chiara ci rivela molti altri trucchi, iniziando da quello principale: la costanza. Pubblicare almeno un video a settimana è importante per avere qualche risultato, così come è consigliato tenere aggiornati anche gli altri social (con campagne a pagamento, se necessario) e inviare newsletter periodiche, perché agire su più fronti consente di avere un ROI maggiore e in tempi più rapidi.
Cosa dire, invece, delle collaborazioni? Effettuare video anche con altri YouTuber permette di condividere il pubblico, soprattutto perché agiamo in un ambiente più tranquillo e meno competitivo rispetto ad altre piattaforme social.
E poi quali altre ottimizzazioni è bene fare?
Ci sono alcuni indicatori che contano poco, altri che sono davvero importanti. Le visualizzazioni al video, ad esempio, sono un dato da trascurare mentre Il “watch time” dà un’indicazione importante sulla permanenza dell’utente nel video. Se un video dura dieci minuti e viene visto solo per i primi due, allora non è un buon prodotto. La percentuale di visualizzazione considerata ottimale oscilla dal 40 al 60%: un valore superiore indica che il video è molto performante.
Un altro indicatore da considerare è quello relativo alle fonti di traffico. Capire da dove arriva il proprio pubblico è importante per capire su quali piattaforme focalizzarsi ma qui non c’è una regola precisa per stabilire quali debbano prevalere perché dipende dal settore aziendale.
Infine, consiglia Nicola, è buona prassi inseguire i propri clienti attraverso l’invio periodico di newsletter e richiamare il video sulla firma della posta elettronica, dal momento che è uno strumento di comunicazione quotidiano.
Ecco, siamo giunti al termine di queste tre puntate dedicate al video marketing su YouTube.
Sono state utili? Speriamo di si e nel caso ti serva una consulenza, siamo a disposizione!
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