AI Act: la nuova normativa europea sull’Intelligenza Artificiale
Cos'è l'AI Act? L'AI Act è la prima normativa europea che regola l'uso dell’Intelligenza Artificiale in Europa. Introdotta con l'obiettivo...
Benvenuti alla prima di una serie di Evolve dedicati agli aspetti più giuridici dei siti vetrina o e-commerce. Oggi parleremo di come scrivere le condizioni generali di utilizzo dei siti web affidandoci all’Avv. Manuela Soccol dello Studio Legale Soccol di Padova, nostra partner e collaboratrice per tutti gli aspetti giuridici del nostro lavoro, con particolare riferimento alle tematiche inerenti al GDPR.
Indice dei contenuti
Questo tema è fondamentale, anche se spesso dimenticato dagli imprenditori. Un sito web, dal punto di vista giuridico, è un cosiddetto “servizio della società dell’informazione” che viene dato, nel caso del sito vetrina, a titolo gratuito. L’imprenditore sceglie come presentarsi e cosa comunicare, ma deve anche spiegare a chi entra nel proprio sito:
A volte si pensa che le condizioni contrattuali vadano inserite solamente negli e-commerce, ovvero laddove ci sia un servizio a pagamento, ma ciò non è assolutamente vero: prendiamo ad esempio Spotify, nella sua versione gratuita spiega come va utilizzato il suo servizio, a prescindere dal relativo pagamento.
Ci consente di spiegare, anche in siti particolarmente complessi, se vi sono moduli di iscrizione, aree riservate e come si accede. Le condizioni di utilizzo del sito diventano un luogo per regolamentare e spiegare come si naviga nel sito ma anche per specificare alcune tematiche come quelle relative alla proprietà intellettuale.
Perché il supporto di un legale è importante? Un utente può rivendicare i propri diritti su alcuni contenuti lasciati in un sito web (ad esempio il commento sul blog); ecco che la tutela di un legale permette di regolamentare questa casistica e molti altri aspetti.
👉 nel momento in cui l’imprenditore ha un’idea chiara della struttura del sito che vuole realizzare deve necessariamente affidarsi ad un’agenzia web, ovvero a del personale esperto nel settore. Il fai da te è molto pericoloso quando si parla di aspetti legali da rispettare. Non dimentichiamoci che la legge non ammette ignoranza!
👉 le condizioni di utilizzo devono descrivere il sito, le varie sezioni e cosa l’utente può o non può fare in ogni singola pagina navigabile (posso lasciare dei commenti? Posso iscrivermi ad un’area riservata? Posso autocandidarmi nella sezione “lavora con noi”? E così via…)
👉 vanno riportate le azioni che il proprietario del sito può fare con i dati e i contenuti che il cliente lascia al suo interno. Quest’ultimo punto è molto importante perché evidenzia in maniera chiara la trasparenza del rapporto con il proprio cliente.
Per oggi è tutto, nella prossima puntata affronteremo la differenza giuridica tra B2C e B2B, analizzando le differenze legali tra consumatore finale e professionista o azienda. Volete rimanere aggiornati su questo argomento? Iscrivetevi ai nostri canali Youtube, social e alla nostra newsletter!
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