AI Act: la nuova normativa europea sull’Intelligenza Artificiale
Cos'è l'AI Act? L'AI Act è la prima normativa europea che regola l'uso dell’Intelligenza Artificiale in Europa. Introdotta con l'obiettivo...
Nella scorsa puntata avevamo parlato di come YouTube sia un social meritocratico a patto che vengano pubblicati contenuti con costanza e pazienza. Oggi vedremo perché fare video marketing non significhi intrattenere o fare televisione ma improntare una vera e propria strategia di posizionamento su Google, dal momento che i due sono collegati.
Chiara ci spiega che, nel creare testi per YouTube è importante prestare attenzione ai titoli e inserire le parole chiave con cui vorremmo ci cercassero. Se vendo chiavi e bulloni, ad esempio, devo citarli nella descrizione e nel titolo, pensando al target che vorrei raggiungere. Possiamo avere obiettivi diversi, ma dobbiamo sceglierne uno su cui puntare.
Qual era la strategia di Chiara in Semrush?
L’obiettivo dei suoi video era quello di intercettare piccoli/medi imprenditori, rendendoli consapevoli del fatto che, facendo SEO e marketing, avrebbero potuto raggiungere obiettivi molto più grandi.
Indice dei contenuti
Una volta che sono stati scelti obiettivi e target, è importante definire una scaletta degli argomenti da pubblicare, con l’obiettivo di creare cultura e informazione relativamente ai prodotti o servizi che vendiamo. I video non devono essere complessi: faccio il panettiere e voglio che tutti mi conoscano come il più bravo in tutta Italia? Faccio vedere come creo il pane. Può sembrare scontato per chi fa quel mestiere ma non lo è di certo per il pubblico potenziale di YouTube, per il quale la semplicità è la cosa più importante.
Il consiglio di Chiara è quello di avere uno script, degli appunti sottomano, senza però leggere come da un copione di recitazione. È importante informarsi su quello che si sta dicendo (dalle fonti giuste) e non aver paura di sbagliare, perché non esiste nessuno, nemmeno i professionisti, che realizzano un video corretto dall’inizio alla fine senza mai fare errori.
Un trucco per facilitare la recitazione è quello di dividere il video in due o tre parti, in modo da renderlo più semplice da girare.
Chiara ci ha regalato, in questa puntata, tre regole da rispettare se si vuole che il proprio video sia un successo:
Questo stratagemma non serve solo per avere una traccia scritta del discorso orale, ma soprattutto perché quel testo andrà inserito nella descrizione sotto al video, uno spazio di 5000 caratteri che nessun utente legge mai, ma che si rivela molto importante a livello SEO. Se la descrizione viene ottimizzata, sarà più facile ottenere uno snippet nella serp di Google e acquistare, quindi, maggiore visibilità.
È proprio in quel breve lasso di tempo che vi giocate l’attenzione dell’utente, ed è il parametro più importante da considerare nelle statistiche. Nessuno rimane a guardare un video dall’inizio alla fine, soprattutto negli shorts (brevi video verticali di YouTube), però maggiore è il tempo di permanenza, migliore sarà la visibilità fornita dall’algoritmo.
Si possono inserire elementi grafici, effetti visivi ma anche giocare con il tono della voce, utilizzando un linguaggio semplice e informale. Un buon montaggio video fa la differenza e sicuramente non è da tutti utilizzare dei programmi di editing professionali, ma per questo ci siamo noi. Hai creato un video e vuoi renderlo più accattivante? Contattaci!
Un ultimo consiglio che ci dà Chiara riguarda le logiche di funzionamento della piattaforma. Quando si crea un video più lungo di 10 minuti, un’ottima idea può essere quella di dividerlo in due o tre parti e collegarle tra di loro.
Ci spieghiamo meglio: al termine del primo video è consigliato inserire una schermata finale con un link che rimanda al prossimo contenuto e così via per ogni puntata prodotta. YouTube, come tutte le piattaforme social, ha come grande obiettivo quello di tenere l’utente incollato allo schermo il più a lungo possibile. Nel momento in cui si ritrova dei contenuti collegati tra di loro sarà molto più incentivato a pubblicarli nelle homepage delle persone che potrebbero essere interessate a noi.
Ricapitolando, quindi, come ha fatto Chiara a diventare esperta nella creazione di video per YouTube? A suo dire è stata l’esperienza. Prima di acquistare strumentazione costosa e magari poco utile, il suo consiglio è quello di registrare tanti video per prendere confidenza con lo schermo e allenarsi a parlare. Da lì in avanti il percorso è tutto in salita.
Adesso che conosci questi consigli vuoi fare video marketing su YouTube? Ti abbiamo dato tutti gli strumenti che ti servono e nella prossima puntata ne vedremo molti altri! Seguici e li scoprirai.
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